mercoledì 26 febbraio 2014

Della smania di autoprodurre e dei cosmetici "cattivi" - La mia riflessione

Ciao!
Parlavamo da poco sulla pagina di un interessante post di Le Rouge Sucre, che vi consiglio di leggere prima, a proposito della smania di autoprodurre i propri cosmetici e dei rischi che questa prassi comporta.
Da chimica farmaceutica, non posso che essere d'accordo con il post.
Il discorso è poi evoluto sulla mia pagina, sulla generale incriminazione di prodotti di sintesi e sulla presunta sicurezza dei prodotti naturali.
Cerco qui di trattare un paio (che in sardo indica un numero imprecisato compreso tra 2 e 10, all'incirca) di argomenti, senza entrare troppo nello specifico.

Se vi spacco troppo le balls, andate direttamente alla frase "Siamo arrivati al punto" in grassetto là sotto.

(Piccola premessa: non che mi metta in una posizione di superiorità o altro, ma, giusto per chiarezza, parlo con in mano una laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, con tesi in formulazione liposomiale per uso cutaneo, e con un dottorato in Biologia Molecolare e Cellulare, con tesi su cellule staminali epiteliali e cancro.
Ho una certa conoscenza della realtà industriale, della sicurezza nella produzione, della microbiologia, dell'anatomia della pelle, della chimica dei composti, della patologia tumorale, ecc. e accesso/comprensione di articoli scientifici)





Anche io faccio a casa il mio scrub viso (miele+ zucchero) sul momento, ma non mi sognerei mai di prepararmi la crema viso, la maschera anti-brufolo, ecc...
Finché si tratta di applicare lo yogurt sul viso per 10 minuti, sono abbastanza tranquilla, ma parliamo di quelle ricette che spopolano su seguitissimi blog e canali YouTube di Eco-Talebane (così le chiamo, per il loro estremismo), in cui si mescolano oli essenziali/idrolati acquistati ad oli e infusi autoprodotti, nel più semplice dei casi.
Ecco, attenzione.
Se la camomilla (infuso di foglie e fiori) è conosciuta, sicura e apprezzata da tutti, un semplice estratto di, che ne so, lavanda, può causarvi un'allergia, l'alcool in dosi eccessive può irritarvi, il succo di limone idem. La pelle reagisce anche drasticamente con rash e prurito, fino all'insorgenza di dermatiti in soggetti predisposti, perché si va a disturbare la flora cutanea e la sua funzione di difesa dai germi.
(Rabbrividisco quando vedo mentolo, alcool, ecc. in grosse quantità. Sapete che il mentolo è fortemente irritante e può causare problemi respiratori in soggetti predisposti? Quando facevo laboratorio di tecnica farmaceutica, era obbligatorio segnalare in etichetta la presenza del mentolo.)

Ovviamente il discorso allergia è valido anche per i cosmetici pronti, se siete reattive all'allergene X, ma qui parliamo di preparazioni domestiche in cui il quantitativo di principio attivo non è calcolabile, nè tanto meno la sua purezza! Potreste trovare una brutta sorpresa dopo l'uso di tale preparato.
Inoltre, un preparato non sterile e privo di conservanti è un terreno fertile per una quanità di batteri che NON vogliamo immaginare.
Ecco, chi ha un minimo di conoscenza a riguardo, non solo un chimico o un biologo, ma chi anche ha fatto una ricerca critica online o, meglio, si è rivolto a dei professionisti, sa a cosa serve e quale percentuale di acido lattico è sicura, come si preserva una vitamina, come si veicola un composto lipofilo, ecc.
Ma fidarsi ciecamente delle ricette di Pinco Pallino? Ehmmm, no!
Come siamo sicure che ciò che mettiamo sul viso sia sicuro per la pelle? (che brutto gioco di parole).
L'olio prodotto da mio zio è buono nell'insalata, ma quante impurezze e che grado di acidità ha? Posso usarlo per farmici il bidet?

Inoltre, torniamo al PERCHE'.
Qual è il motivo che ha spinto orde di persone verso l'autoproduzione compulsiva?
E, se non alla pericolosa autoproduzione, alla ricerca di cosmetici ESCLUSIVAMENTE Ecobio?

L'allarmismo!
Benvenuti in Italia, dove la bufala in rete gira più veloce della mia centrifuga e dove chi lancia un allarme è visto come il salvatore contro il GOMBLOTTOH (copyright sconosciuto, ma mi viene in mente Takiko) delle case farmaceutiche.

Allora, lungi da me proteggere a spada tratta gli interessi di una delle più grandi potenze di mercato mondiali, ché lo so in prima persona cosa li spinge.
Ma a me i complottisti fanno venire i brividi!
Di solito si tratta di individui con preparazione 0, che amano tutto quello che va "contro", perché gli fornisce argomenti su cui scaldarsi e sparare, specie sui social network. Mai visto uno di questi parlare con la stessa veemenza dal vivo. O commentare un articolo scientifico, vogliamo proprio esagerare? :D
Poi per cose più vicine a loro magari non alzano un sopracciglio...
Vabè, avrete capito il tipo.

Dicevamo, l'allarmismo.

E' una moda da pochi anni quella di andare contro ogni sostanza di sintesi nei cosmetici. Come se tutto quello che è sintetico fosse dannoso/pericoloso/cancerogeno (odio veder scritto dappertutto cancerogeno! Mai che venga presentata una prova, un articolo a riguardo.).
E come se tutto quello che è naturale fosse sicuro. No. Non lo è.
La natura produce un'infinità di piante, alcune delle quali vi possono anche ammazzare in 5 minuti.
Andate per le campagne a raccogliere piante carine e fatevi un té di Belladonna o di Datura Stramonium, volete?
Una strusciata di Ortiche come scrub?
Una frittura di fiori di Oleandro per pranzo, la gradiamo?

Ora, a parte queste estremizzazioni, tantissimi composti naturali sono noti per le loro proprietà benefiche, ma lasciamo a chi le conosce il compito di:
A) Estrarle nel modo più sicuro. Senza solventi improvvisati, senza prodotti secondari non riconoscibili altrimenti.
B) Dosarle nel modo più sicuro. Qualsiasi sostanza impiegata in industria farmaceutica/cosmetica possiede una precisa scheda tecnica, in cui è indicata la dose efficace e quella tossica. Gli studi tossicologici e i saggi farmacologici servono a questo.
C) Veicolarle nel modo più efficace.

Sì, ecco, perchè la nostra pelle non è una spugna, non assorbe a caso quello che ci mettiamo sopra.
Senza entrare nello specifico (cheppalle, Fran!), la pelle è sostanzialmente una barriera. Il suo compito è quello di intrappolare l'acqua e tenere fuori agenti estranei.
Per "fregarla" e farci entrare qualcosa, dobbiamo agire con criterio.
Ecco che allora ci vengono in aiuto le creme, che sono in sostanza delle emulsioni (olio disperso in acqua o acqua dispersa in olio), le soluzioni micellari, ecc. Tutto quello che mima al meglio la composizione idrolipidica della pelle sarà facilmente assorbibile per affinità; tutto quello che è abbastanza piccolo da passare dai pori della pelle, passerà da lì. Molecole esclusivamente lipidiche e troppo grosse, non vengono assorbite se non disperse in opportune sospensioni.

Ora, in industria cosmetica (e farmaceutica), il chimico e il biologo selezionano, isolano o sintetizzano le molecole attive e ne indicano le dosi efficaci e quelle tossiche, mentre il formulatore deve studiare il metodo di veicolazione migliore per assicurarne l'assorbimento, cutaneo nel nostro caso specifico. Entrano anche in ballo i costi di produzione (un solvente da trilioni di euro/litro non lo adotterebbe nessuno) e di biocompatibilità (mi spalmo una vitamina purissima, in una soluzione di pneumatico di Tir, che poi sciacquo nel lavandino e va a finire nello stomaco di un merluzzo).
L'acqua sarebbe idealmente un ottimo solvente, in termini di atossicità e biodegradabilità, ma è chiaro che non ci si può disciogliere tutto.
Gli oli naturali ci vengono in aiuto: tantissime creme sono a base di oli vegetali (mandorle, jojoba, germe di grano, ecc), di solito emulsionati con l'acqua in modo da essere  facilmente assorbibili. In questi veicoli "grassi" si possono disciogliere e veicolare tante molecole lipofile, comprese una categoria di vitamine e tanti composti utili al mantenimento della struttura della pelle stessa.
La glicerina (o glicerolo) è un altro veicolo molto usato. E' una molecola piccolina, umettante, cioè che "chiama" l'acqua e possiede quindi proprietà idratanti. Inoltre è naturalmente presente nel nostro organismo e perfettamente tollerata.

[  La glicerina è ottenuta dal processo di saponificazione, quindi dall'aggiunta di composti molto alcalini (soda caustica) a grassi animali (comunemente il sego di maiale) o vegetali (olio di colza, di palma, ecc). Ho letto con qualche brivido la ricetta su come "farsela in casa".
No, dico, siamo scemi? Maneggiare la soda caustica? Magari respirarne anche i fumi?  O_O ]

Bene, come sapete, troviamo cosmetici con un'infinità di altri componenti additivi, che hanno diverse funzioni e rendono il prodotto stesso più stabile e più gradevole. Aromi, coloranti, conservanti, ecc. di origine naturale o di sintesi.
Anche questi possono essere allergizzanti (io, allergica all'aroma NATURALE Balsamo del Perù, ne sono un esempio).


Alcuni comuni additivi sono le paraffine e i siliconi, cioè i MOSTRI contro cui si scaglia per lo più la comunità ecobio.

Siamo arrivati al punto.
Ecco cosa ho da dire:


PARAFFINE

Le paraffine comprendono una serie  di composti idrocarburici di derivazione del petrolio, tra i quali i diffusissimi Vaselina*, Olio di Vaselina (o paraffina liquida), Cera Microcristallina, Mineral Oil.
Il nome stesso, di derivazione latina, significa "poco affine", in quanto queste sostanze sono inerti, poco reattive. Questo aspetto, unito al fatto che sono facilmente producibili ed economiche, ne ha fatto uno dei maggiori componenti di un gran numero di cosmetici, oltre che nell'industria farmaceutica e alimentare.
Esse sono degli emulsificanti ed emollienti, usati per rendere più viscose le creme, per compattare gli ombretti e renderli aderenti alla pelle; nei rossetti, nei fondotinta, ecc.. così come in tante creme e prodotti di skincare.

Il famoso Olio Baby Johnson's, che tutte indicano come il demonio, autocompiacendosi della straordinaria scoperta (!!!), altro non è che olio di vaselina, e c'è scritto, quindi nessuna novità.
L'uso di quest'olio puro è esclusivamente antiperspirante: serve cioè ad impedire la naturale perdita delle molecole d'acqua tramite perspirazione. Chiaramente il potere idratante è nullo, perchè non contiene acqua e non viene assorbito; semmai possiamo parlare di anti-disidratante. Ma a lungo andare, l'uso del solo olio di vaselina tende a disidratare la pelle, perchè manca appunto l'apporto di acqua.
Per renderlo "utile", così come indicato dalla pubblicità, lo si dovrebbe usare solo sulla pelle bagnata, in modo che l'acqua resti "intrappolata" e possa svolgere la sua funzione, mentre l'olio ne evita la perdita.
Va da sé che, visto che abbiamo alternative di gran lunga migliori, possiamo benissimo farne a meno.
Fine parentesi Olio Johnson's, nessun morto, nessun ferito. AMEN.

Chiarito che la paraffina non è un idratante, il suo uso sarebbe più indicato come protettivo dagli agenti esterni, come il vento e il freddo, nelle creme corpo e mani di soggetti particolarmente delicati (ad esempio, la linea Cold Cream di Avéne è a base di paraffina). Io dico sempre che se teniamo la nostra pelle idratata dall'interno, bevendo tanto, e dall'esterno con creme idratanti, mettere sopra una barriera paraffinica contro alcune condizioni climatiche non può far male, posto che non sia il nostro unico "trattamento".

Ciò che rende la paraffine dei prodotti a rischio per la pelle, non è l'olio in sé, che, ricordo, non viene assorbito. Il problema sarebbero i prodotti secondari che possono accompagnare la produzione dell'olio: in particolare, alcuni residui, piccole molecole che possono essere assorbite, hanno potere cancerogeno.
Avere potere cancerogeno non é un valore assoluto. Spesso si parla di effetti cancerogeni di dosi massicce e mirate di tale sostanza X, che ha dato percentuale Y di casi di neoplasia (es. iniezione sottocutanea di dosi importanti della sostanza in topini immunosoppressi. Si parla di potere cancerogeno se si rileva un numero scientificamente rilevante di formazioni neoplasiche su un numero altrettanto scientificamente rilevante di cavie).
Va da sé che l'applicazione cutanea, con i suoi limiti, di dosi infinitesimali della stessa sostanza non dovrebbe causare problemi, con buona probabilitá.
Non voglio scagionare nessuno, non é mia competenza, ma solo evidenziare il fatto che il famoso bollino rosso é un'indicazione molto approssimativa di pericolositá.
Inoltre, tornando sulla presenza di impurezze, gli ingredienti e le materie prime che vengono utilizzati in industria sono di grado cosmetico, cioé devono rispettare dei parametri di purezza obbligatori e l'Europa é parecchio restrittiva sulla legislazione in merito.
Quindi, ecco, io non mi sento in pericolo ad usare una crema corpo o mani paraffinica, per proteggermi dalla disidratazione o lenire zone irritate.

Delle paraffine, ancora, viene spesso demonizzato il potere antiperspirante e occlusivo che le renderebbe comedogene, quindi poco indicate a chi ha problemi di pelle impura.
Non so quanto sia vero, non avendo tale problema. In generale io le evito sul viso, visto che, di nuovo, ci sono valide alternative.


*Sì, vaselina ha una sola L!


SILICONI

Questi sono gli altri demoni, boicottati da tutti sui prodotti viso, capelli e makeup.
La loro "pericolosità" sarebbe da imputare, come per le paraffine, all'effetto occlusivo sui pori della pelle e sulla superficie del capello. Questo effetto porterebbe, alla lunga, alla formazione di impurità e alla disidratazione per mancanza di nutrienti.

Ecco cosa ne penso io. 
Troviamo tanti siliconi in cosmetica (cyclomethicone, cyclopentasiloxane, cyclohexasiloxane, dimethicone, ecc), la cui struttuta chimica ne caratterizza la "pesantezza" e volatilità.
Essi vengono usati in formulazione in quanto: 
- formano sistemi a rilascio controllato per la veicolazione di principi attivi facilmente deteriorabili all'aria (es.tocoferolo e altre sostanze ossidabili).
- sono inerti, cioè non forniscono terreno di coltura per i batteri
- sono difficilmente deperibili.
- non danno allergie e non penetrano all'interno della pelle.
- quelli più volatili (i ciclici) conferiscono un aspetto liscio e setoso alla pelle.

Proprio perché non assorbibili, non apportano idratazione e nutrimento, di per sé, ma possono veicolare sulla superficie della pelle sostanze che hanno tali proprietà.
 
Ecco quindi il loro uso cosmetico
Chiaramente parliamo di creme complesse, che contengono principi attivi anti-age, idratanti e nutrienti (peptidi, argireline, oli, collagene, acido ialuronico, AHA, BHA, vitamine, ecc.), cioè emulsioni che devono essere in grado di "recapitare" sulla pelle un gran numero di sostanze con caratteristiche chimiche e fisiche differenti, in un unica comoda applicazione.
Capiamo perché solo un olio vegetale o solo l'acqua non bastano?
Inoltre, le proprietà puramente cosmetiche come quella lisciante della pelle, per quanto del tutto effimera e ristretta al solo periodo di applicazione sul viso (pensiamo al fondotinta), sono richieste dal mercato e, al momento, impareggiate da altri prodotti.

Per quanto riguarda l'occlusione dei pori, l'uso dei siliconi, soprattutto quelli più pesanti, può essere controproducente se si ha una pelle tendente alla formazione di punti neri e comedoni.
Limitare la stratificazione di sostanze occlusive sulla pelle e pulirla bene ogni giorno è essenziale e dovrebbe limitare o annullare il problema.
Nessun allarme cancro, mostri pelosi, uomo nero e clown, please!


Ricordo inoltre che molte creme ad uso dermatologico (le famose "SCANDALO!! creme da farmacia con ingredienti dannosiii!!!1!1!") sono a base paraffinica e siliconica.
Come abbiamo detto prima, si tratta di sostanze veicolanti per i principi attivi e soprattutto INERTI, quindi le piú sicure da usare in casi di irritabilitá cutanea e durante sfoghi in corso, per lenire pruriti e dar modo alla pelle di guarire senza sollecitazioni.

E come comportarsi rispetto ai capelli?
Io la penso cosi': come per la pelle, i siliconi sono stati introdotti nei prodotti di haircare per la loro funzione "protettiva", lisciante e condizionante. In poche parole, formano sul capello una pellicola protettiva che lo difende dalla secchezza data dagli agenti atmosferici e dall'uso di piastra/phon, e che inoltre conferisce morbidezza, lucidità e districabilità alle chiome.
Per quanto mi riguarda, avendo una marea di capelli mossi/ricci da tenere a bada, appena abbandonati vecchi balsami, l'assenza di silicone si è notata subito: i capelli crespi, i ricci poco definiti e le punte asciutte e poco districabili! In generale, penso che la mancanza di silicone tenda a far sollevare le squame del capello, risultando in una chioma più "secca" e crespa. Pian piano i capelli si sono però abituati a balsami più naturali, ma del tipo bello ricco di oli, ideali per le mie esigenze.
E' anche vero che, scoperta molto positiva, l'assenza di siliconi nello shampoo mi fa durare di più i capelli puliti: questo perché alcuni siliconi tendono ad "attaccarsi" allo sporco e, se non si risciacqua adeguatamente, lo trattengono sulla cute, di fatto invalidando il lavaggio.
Ho quindi abbandonato i siliconi per gli shampoo e introdotto balsami e maschere per capelli senza siliconi nella mia routine, senza però abbandonare i siliconi del tutto. Anche perché i prodotti per lo styling, nel mio caso la schiuma, ne sono pieni.

Un discorso a parte merita il COWASH: come tutte saprete il cowash (Conditioner-Only-Wash) è una tecnica di lavaggio/cura dei capelli che consiste nell'utilizzare solo balsamo (conditioner, appunto) e zucchero per lavarsi la testa!  Il principio sta nel fatto che anche i balsami contengono nelle loro formulazioni una certa quantità di tensioattivi, che hanno quindi un certo potere lavante, mentre la presenza di zucchero bianco e zucchero di canna e il massaggio della cute hanno un effetto scrub super-pulente!
  •   Io ho preso la "ricetta" da Donatella (TheMissRettore), x capelli medio-lunghi:
1/2 o 2/3 di bicchiere di balsamo SENZA SILICONI,
1 e 1/2  cucchiai di zucchero di canna
1 e 1/2  cucchiai di zucchero bianco (che si scioglie più facilmente di quello scuro).

Si bagnano bene i capelli e si applica questo intruglio; poi si massaggia benissimo la cute, in modo che lo zucchero faccia il suo effetto scrub, fino a quando si comincia a sentire che i granuli si stanno sciogliendo del tutto. Aggiungendo giusto un goccio d'acqua si puo' anche creare una morbida schiuma e distribuire meglio il prodotto per tutta la lunghezza. Si lascia in posa per 5-10 minuti, in modo che il balsamo possa nutrire bene i capelli e poi si risciacqua MOLTO abbondantemente.
I capelli e la cute saranno pulitissimi a lungo e i capelli non saranno stressati dagli agenti aggressivi dei normali detergenti.  Per questo tipo di lavaggio pero' occorre un balsamo SENZA SILICONI, proprio perché si va ad applicarlo sulla cute e, come ho detto prima, si deve evitare che il silicone si attacchi allo sporco e li' rimanga!  Dopo questo trattamento di lavaggio dolce, se si ha comunque bisogno di ammorbidire e districare le punte, si puo' applicare una crema o un balsamo senza risciacquo sulle lunghezze, prima di procedere alla piega.


In definitiva, parlando sia da Chimica farmaceutica che da Truccatrice, personalmente la penso così:

per quanto riguarda il discorso INCI, io non sono una fanatica del bollino verde, non amo gli estremismi in nessun campo (sono una Bilancia, cerco la pace e la via di mezzo ;)), quindi non mi preoccupo se vedo delle sostanze chimiche nella mia crema, perché so che sono lì per un motivo e sono sicure dal punto di vista dermatologico.

- Per quanto riguarda la skincare, cerco semplicemente di scegliere qualcosa che abbia come primo ingrediente l'acqua, che è quello di cui ho più bisogno, e poi che sia a base di glicerina, aloe, acido ialuronico e tutte le sostanze idratanti che conosco, e non di paraffina. Se non contiene nemmeno siliconi, nel caso io non ne senta la necessità, tanto meglio. Riconosco però che i siliconi danno un finish migliore alla pelle e la proteggono dall'evaporazione e dall'attacco degli agenti esterni, per cui non li escludo del tutto, specialmente in inverno. Alterno i prodotti a seconda delle necessità della pelle e delle condizioni che deve sopportare.
D'altra parte non credo nelle loro pericolosità (non vengono assorbiti dalla pelle), soprattutto se si limita il loro uso ad alcune parti del viso (es, contorno occhi) o ad occasioni particolari (es. uso del primer viso). Inoltre, come dicevo prima, ho la buona abitudine di struccarmi completamente ogni sera, quindi la mia pelle ha ben il tempo e il modo di respirare e venire trattata dai prodotti che uso per la sua cura.

- Per quanto riguarda il makeup, i miei standard sono professionali. Se voglio un viso perfetto, su di me o su una modella/cliente, non posso mettere un fondotinta minerale sulla pelle nuda, ma mi affido a primers/fondotinta/correttori siliconici che mi garantiscano la coprenza, la texture della pelle e la durata di cui ho bisogno. Idem per i blush e gli ombretti, che devono "tenere" a lungo sulla pelle, e i rossetti: essendo io un'amante dei rossetti intensi e opachi, difficilmente troverei quello che desidero tra i prodotti labbra naturali, che svolgono la loro azione idratante tramite oli naturali, ma mancano di performances per me indispensabili.
Ecco, dipende sempre dalle nostre esigenze e priorità: se cerco idratazione per le mie labbra, compro un rossetto di oli naturali in bioprofumeria e uso solo balsami labbra senza paraffine; se invece cerco la performance, quindi un rossetto intenso e duraturo, prendo uno dei miei MAC o Illamasqua e lo indosso con tranquillità, sapendo che NON ingerirò piombo (ricordate quell'altra bufala che girava poco tempo fa?) e che mi struccherò più tardi.

- Per quanto riguarda i capelli, sono arrivata per esperienza a questo compromesso: via i siliconi dallo shampoo, per mantenere cute e capelli più puliti, ma W i siliconi nel balsamo e nelle maschere, da distribuire esclusivamente sulle lunghezze per ammorbidirle e proteggerle, e mai sulla cute. In genere cambio spesso balsamo e alterno maschere naturali a maschere siliconiche, a seconda delle necessità dei miei capelli. Di nuovo, regoliamoci secondo criterio, per le nostre esigenze.



CAPITOLO CONSERVANTI

Per quanto riguarda i parabeni, di cui tanto si discute per la loro presunta pericolosità, i dati ad oggi non sono chiari.
Essi sono chimicamente degli esteri dell'acido para-idrossibenzoico e possiedono attività battericida e fungicida, per cui vengono utilizzati ampiamente in industria farmaceutica e cosmetica, oltre che alimentare.
Sono ora nell'occhio del ciclone per la loro azione ormone-simile, che parrebbe interferire con il sistema degli estrogeni, il quale a sua volta è spesso alla base dell'insorgenza del cancro al seno. Diversi studi hanno evidenziato risultati controversi.
Un recente studio inglese del 2012 ha evidenziato una massiccia presenza di questi esteri in forma intatta nei tessuti di venti campioni di tessuto mammario rimosso da pazienti con cancro al seno allo stadio 1.
Questo studio è stato però messo in discussione dalla comunità scientifica per la scarsità dei campioni e per la bizzarra presenza del composto nella forma intatta, mentre l'organismo lo metabolizza subito per la presenza di enzimi specifici (le esterasi), suggerendo un'applicazione diretta nella zona del seno e ascellare, area in cui la maggior parte delle pazienti dichiarava di non applicare cosmetici.
Vengono allora messi in discussione i comuni detersivi da bucato, contenenti anch'essi diverse sostanze chimiche che, non opportunamente risciacquate, possono accumularsi sugli indumenti (si pensi all'intimo) e costituire una "riserva" di rilascio di questi composti.
Per chi ha interesse, l'articolo scientifico è questo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22237600

Il tutto è ancora sotto studio e niente è dato per certo, al momento, ma la tendenza pare essere quella della precauzione, per cui sempre più aziende stanno cercando alternative ai parabeni e alcune nazioni, come la Francia, ne hanno espressamente vietato l'uso.

A parte i parabeni, altre sostanze note hanno discrete proprietà conservanti e vengono quindi impiegate in sostituzione dei parabeni, basti pensare all'alcool o a diversi acidi (benzoico, salicilico, ecc) che spesso troviamo in INCI nei cosmetici cosiddetti BIO.
Il conservante è comunque NECESSARIO se non vogliamo ritrovarci un brodo di germi e muffe! Sappiamo che dove c'è l'acqua, c'è vita, compresa e per prima quella microbica. Anche se non la vediamo, c'è!
Vi segnalo, a proposito, questo post appena scoperto.
Io in laboratorio di tecnica farmaceutica ho sempre usato i parabeni come conservanti e personalmente non sono allarmata al momento: penso che se si cerca il prodotto da scaffale, si debba fare i conti col fatto che per la sua durata è richiesto l'uso di questi additivi. Penso anche che quei microlitri che effettivamente ci mettiamo sulla pelle non bastino a causarmi un cancro!
Detto questo, visto che la alternative cominciano ad esserci, basta cercare la dicitura Paraben free, sempre più comune anche da noi.

martedì 25 febbraio 2014

Series Inception: Tv Series' Ladies Serie - Lafayette Reynolds (True Blood)

Heeeello!
Il titolo delle rubrica "Series Ladies" oggi risulta inesatto, visto che io e Silvia abbiamo deciso di proporre il makeup di un UOMO!
Yep!
Quel grande figo di Lafayette Reynolds di True Blood, interpretato da Nelsan Ellis.




Chi segue True Blood avrà sicuramente notato i suoi makeup occhi sempre perfetti, con tanto di ciglia finte irrinunciabili.
Questo telefilm è un pozzo di ispirazioni. Dopo la nostra Pam (vedi link sotto), abbiamo deciso di ricreare uno dei trucchi del re dei cheeseburgers della Louisiana e dello sguardo bitchy!



 

In particolare, visto che io non seguo la serie da un po', Silvia mi ha proposto questo makeup, che Lafayette sfoggia nella season finale della 6a stagione. Una sorta di smokey nero-verde, sfumato nel viola, e accompagnato da un set di ciglioni d'ordinanaza.
Per ottenere il colore della palpebra mobile, sopra una base di matita verde, ho steso l'ombretto nero e sfumato verso i diversi viola nella piega e sopra. L'idea è stata di Silvia, va detto! ;)
Labbra nude, come lui.




Chiaramente ci mancava l'abbigliamento adatto (voglio un cappello gessato sul quale annodare una cravatta, sì!), quindi abbiamo optato per una mise tipica di LR, con turbante e grossi orecchini.

Eccomi, al meglio delle mie facce bitchy e con ditino da "afroamericana incazzata" ;)



 


"Oh, Lord Jesus! Ain't nobody got time foh dat!" (link)



No, questa è solo una duckface! :/



Per questo look, ho usato:

Face:
Fondotinta t'Unik Light Effect Foundation n°21
Correttore Garnier Roll-on
Contouring con Kiko e/s n°122
Kiko Sumptous Burgundy blush
P2 Perfect Face! Finish Powder
 
Eyes:
Urban Decay Primer Potion in Eden
Kiko Glamorous eye pencil n°413
Black, grey and purple e/s from BH Cosmetics 120 color palette
Careline Super Long Lasting Eye Liner
Kiko False Lashes Concentrate Volume Top Coat mascara
Essence False Eyelashes
 
Brows:
Illamasqua Eyebrow cake in Thunder + Illamasqua Brow and Lash gel 

Lips:
Madina Lady Velvet Lipstick in Uptown Girl


Nelle precedenti puntate:
Max Black
Abby Sciuto
Gabrielle Solis
Melinda Gordon
Regina Mills (Fran)
Regina Mills (Silvia)
Pam Ravenscroft (Fran)
Pam Ravenscroft (Silvia)
Elizabeth Burke
Kate Austen
Ruby/Red Riding Hood (Fran)
Ruby/Red Riding Hood (Silvia)

Bene, vi abbiamo stupite con questo twist nella rubrica?
Ecco il lavoro di Silvia.

Alla prossima, bitches! (*nessuna offesa, è il personaggio!*)


sabato 15 febbraio 2014

Orange Lips - Lisa Eldridge Inspiration Look

Buon sabato, cuties!
Oggi post velocissimo per farvi vedere il mio esperimento di qualche giorno fa, spinta da questo video della nostra amata Regina!
L'arancione non è tra i miei colori preferiti, nè tantomeno un colore indicato nella palette della mia stagione armocromatica, ma diciamo che ci gioco di tanto in tanto.
A parte l'amato MAC Lady Danger, che è un rosso aranciato, possiedo anche due rossetti arancioni, con più giallo all'interno, che presi qualche anno fa spinta da un qualche trend (leggi, smania passeggera).
Lisa me ne ha fatto ricordare. Ho steso l'arancio di Catrice sopra la matita KIKO n°306 adatta a Lady Danger, per mantenere comunque la base rossa e non spegnermi l'incarnato.
Il trucco occhi è quello della fine del video: un ombretto chiaro brillantissimo, una leggera sfumatura marrone opaca nella piega, una matita nera sfumatissima sia sopra che sotto, no eyeliner (grande sforzo per la sottoscritta) e qualche ciuffetto di ciglia finte solo all'angolo esterno, ad aiutare la forma e la grandezza dell'occhio.
Contouring + guance rosse. STOP.

Eccomi!







Per questo look, ho usato:

Face:
Madina Crystal Glass as primer
BioNike Stick foundation in Opale
Correttore Flormar Perfect Coverage n°03
Rouge Bunny Rouge Luminous Skin Wand
Contouring con KIKO e/s N°122
Illamasqua Devour Cream Blusher
Madina Crystal Glass as finish powder

Eyes
Urban Decay Primer Potion in Eden
L'Oréal Infallible e/s in 002 Hourglass Beige
Sephora brown e/s
Careline Super Long Lasting Eye Liner
 Shiseido Perfect Mascara Defining Volume
Essence Individual false lashes
 
Brows:
Illamasqua Eyebrow cake in Thunder + Illamasqua Brow and Lash gel

Lips:
Kiko lip pencil n°306
Catrice Ultimate Colour lipstick in 060 Oh Juicy!


Che dite? So che sto meglio con rossi e fucsia, ma ogni tanto un tocco di arancione non mi fa schifo! :D

Vi lascio a faccende più interessanti, tipo tagliare le unghie al gatto.

Bacetti

martedì 11 febbraio 2014

Olio di cocco: come lo uso.

Buongiorno!
Dopo aver visto questo video di Rose, con i suoi begli acquistini e alcuni dubbi sull'olio di cocco, ho deciso di buttare giù questo post che avevo in mente da tempo.
Chi mi segue su FB sa che utilizzo l'olio di cocco per diverse cosine, quindi le racchiudo qui come consigli personali, visto che mi ci trovo molto bene.

Innanzitutto, chiariamo un piccolo dubbio che avevo anche io: l'olio di cocco si ottiene dalla spremitura della polpa del cocco. Se spremuta fresca, si ottiene il più pregiato e costoso degli oli, con la caratteristica profumazione. Se lasciata essiccare, la polpa (detta copra) può venire spremuta a freddo, e si ottiene un olio vergine o extravergine, o con metodi chimici, e si ottiene un olio meno pregiato. Questi oli ottenuti dalla copra non profumano di cocco.

Foto selvaggiamente riciclata dalla mia pagina FB!
Gli oli ad uso alimentare sono solitamente oli di copra, non profumati. Quello che ho io, che compro in un negozio di generi alimentari orientali, è infatti inodore.
Le proprietà emollienti e nutrienti dell'olio, che noi sfruttiamo in cosmetica, sono comunque presenti, quindi questo olio è validissimo per gli usi che ne faccio.
Che sono:

IMPACCO PER CAPELLI.
Semplicissimo, ne prelevo una o due noci, lo lascio squagliare tra le mani e lo spalmo su tutte le lunghezze, evitando la cute per non sporcarla ulteriormente. Di solito lo faccio prima di andare in palestra, in modo da tenerli in posa in uno chignon per almeno 2 ore. Li lavo poi normalmente e li trovo molto più morbidi. Provare per credere.

STRUCCANTE.
Quando ho un trucco occhi pesante o waterproof, e la micellare non bastasse, metto un po' d'olio in un dischetto di cotone e ci strucco gli occhi, soprattutto il mascara. Si comporta come la fase oleosa di un bifasico e si porta via i prodotti più grassi. Ma attenzione a non farlo finire dentro l'occhio: non brucia, ma vi annebbia la vista in modo orribile!
Lascia ovviamente un residuo oleoso sulla pelle, quindi meglio passare poi un po' di acqua micellare o lavarsi il viso come si preferice.

IDRATANTE CORPO.
Quando non mi va di cercare creme corpo, dopo la doccia acchiappo lui, lo sciolgo tra le mani e lo passo sulla pelle bagnata delle gambe. Come ogni olio (faccio lo stesso con quello di jojoba, più leggero), crea un'emulsione con l'acqua e si assorbe più rapidamente intrappolando l'idratazione sull'epidermide.
Chiaramente è consigliato d'inverno e quando non ci si deve vestire con qualcosa di aderente subito dopo (mettere i collant sarebbe impossibile, ad esempio! :P ).

DETERGENTE VISO.
Questa è la mia scoperta più di successo.
Dopo aver visto questo video della mia girl crush Ginnifer Goodwin che parla dei suoi segreti di bellezza (e a giudicare la sua pelle, direi che si ci può fidare!) e dice che si lava il viso con l'olio di cocco e fa il suo shampoo con olio di cocco, olio di oliva e Castile Soap (VOGLIO!), mi sono informata in rete e ho trovato questo post, che è diventato il mio mantra.
Sapete che odio l'acqua per detergere il viso, specie se lo sento secco e irritato, e a volte la sola acqua micellare mi sembra poco. Allora utilizzo questo metodo, al mattino o alla sera, anche sotto la doccia, e trovo che la pelle ne giovi parecchio!
In pratica si tratta di:
- Bagnare il viso. 
- Strofinare delicatamente un po' di olio di cocco, insistendo eventualmente dove ci sono residui di trucco.
- Inumidire un panno in microfibra con acqua calda e lasciralo riposare sul viso per 10-15 secondi. 
- Trascorso questo tempo, strofinare dolcemente via l'olio di cocco.
- Asciugare il viso. Un piccolo residuo di olio resta sulla vostra pelle, ma si assorbe velocemente.


Ricordo che io ho la pelle secca, quindi un piccolo residuo di olio organico per me è un toccasana, ma per chi ha la pelle grassa, potrebbe dar fastidio, specie prima del trucco.

Insomma, come per ogni prodotto/consiglio, è sempre
bene provare personalmente.

Spero vi abbia dato qualche spunto.
Voi avete altri consigli da darmi su quest'olio multifunzione?

Vi bacio

lunedì 10 febbraio 2014

ABC Lipsticks TAG


E finalmente!!!
Il tag più hot del momento sbarca su questi lidi, attesissimo e acclamatissimo dalle folle (suoni registrati di cori da stadio e applausi).
L'ABC Lipsticks TAG ideato da Takiko.
Riporto la sua introduzione :
"il make-up è uno dei tanti metodi di comunicazione non verbale che l'uomo (inteso come uomini ET donne) ha a sua disposizione. Che lo si usi per dire "ciao, sono disponibile", piuttosto che "sono una gran faiga", piuttosto che "guarda che stile che ho", non importa. E' comunicazione."

Praticamente si tratta di scegliere 9 tra i nostri rossetti, ognuno dei quali rappresenti uno stato d'animo che vogliamo comunicare. E un decimo che sia THE ONE, il rossetto che rappresenta al massimo noi stesse, che sentiamo più nostro.

Non è stato facile scegliere il degno rappresentante per alcune delle categorie, per il fatto che diversi rossetti hanno lo stesso significato per me, ma le regole imponevano uno e uno solo di loro, quindi ecco le mie risposte:

> Va va voom Lipstick. (*)
E' il rossetto con cui vi sentite bellissime

Illamasqua Salacious/Box.
Qui baro. Eeeeeeh, oh! Perché di rossetti che mi fanno senitre BENE, più che bellissima, ne ho più di uno e non si può scegliere tra questi due. Sono fratellini, identico finish vellutato e super coprente. Stessa famiglia di rossi, ma uno più blu, l'altro leggerissimamente più rosa e più cupo. Sulle labbra mi stanno benissimo e illuminano il mio incarnato in ugual misura.
Se voglio essere bella e "perfetta", sapendo con certezza di non ritrovarmi le labbra scoperte in occasioni in cui devono stare belle truccate e intonse, loro sono una garanzia!


> Glamorous Lipstick
E' il rossetto con cui vi sentite immediatamente eleganti e chic.
 
Guerlain Rouge G n°70 Gigolo.
Ci ho messo almeno 2 mesi a finire sto TAG, per colpa di queste prime categorie.
Ma forse lui, per via del colore elegante, un rosso rubino/berry che cava gli occhi a un cieco, del finish e pure del packaging (sì, tirarlo fuori per i ritocchi è una sciccheria!), è il più "regale" e si merita il primo posto della categoria.

> Girly girl Lipstick
E' il rossetto con cui vi sentite un po' frivole, leggere, senza troppi pensieri.

Sleek Mystic.
Anche questa categoria mi ha fatta penare. Ne ho diversi, tutti sui toni del fucsia e del viola, quindi il più rappresentativo è quello che sta esattamente a metà. Un color Orchid freddissimo e opaco. Durata pazzesca, finish confortevole e colore originale e fresco! Mi sento un po' un cartone animato!

> Good girl Lipstick
E' il rossetto con che vi fa sentire a posto, curate. Proprio delle brave ragazze.

MAC Craving. Senza ombra di dubbio.
Il mio passe-partout, uno dei primi MAC che ho preso (su consiglio di un vecchissimo video di Clio, almeno 4 anni fa). E' il rossetto che metto con qualsiasi trucco occhi, che sia caldo o freddo, nude o marcato, perchè sta sempre bene.
Un color plum cremoso, che applico in due secondi senza matita (difficile trovarne una adatta!), e con cui so di non sbagliare.

> Bad girl Lipstick
E' il rossetto con cui osate.

MAC Lady Danger.
Perchè è un rosso arancio meraviglioso, che stride leggermente con il mio sottotono, risultando ultra evidente, come un segnale neon sulle labbra. E' il rossetto con cui non posso passare inosservata!

> Sorry I'm late/I can't be bothered Lipstick. (*)
E' il rossetto che applicate quando siete in ritardo, di fretta o non sapete che altro indossare.

P2 n°040 "I Love you" matte lipstick.
Sì, se sono di fretta, io uso un rosso opaco! :D
Recentissima scoperta, regalo della mia splendida Paola che trova il marchio in Germania. Ha una qualità altissima, è molto confortevole e il color payoff è semplicemente perfetto. Se ci fosse scritto MAC sopra, sarebbe un loro best seller!
E' un rosso carinissimo, con tanto rosa all'interno, quindi non troppo "serio", che applico del bullet senza matita, tanto scrive bene e precisamente.
L'ho usato diverse volte come ultimo tocco di un trucco veloce, con ottimi risultati!

> I'm so done with your BS Lipstick
E' il rossetto che vi fa sentire delle vere toste. 

KIKO Bold Rougenoir.
FINALMENTE!!!! Abbiamo un rossetto scuro! Non riuscivo a trovare un colore cupo che non mi spegnesse e ingrigisse l'incarnato. Poi è arrivato lui. L'Amore fu!
E' un rosso borgogna scuro, senza viola all'interno. Va arginato con una matita, perché molto cremoso, ma resiste a lungo ed è molto confortevole.
Mi sento sempre figherrima e un po' la strega cattiva delle favole, quando lo indosso!

> Drama queen Lipstick
E' il rossetto con cui vi sentite delle dive.

YSL Pur Couture Lip Stain n°11 Rouge Gouache.
Mi sento diva con i rossetti rossi. E questo è un fatto. Ma mi sento ancora più diva, oserei dire "da red carpet", quando il suddetto è glossato, cosa che non è usuale per la sottoscritta, che preferisce texture opache per i colori forti.
La tinta YSL è un mio grandissimo amore, è un rosso cocomero delizioso, ma la uso anche sopra altri rossetti, come Russian Red, per creare nuovi colori e finish e assicurare una tenuta extra long lasting!

> Don't look at me! Lipstick
E' il rossetto che mettete quando non volete dare nell'occhio.

Illamasqua Intense Lipgloss in Move.
Quando voglio un effetto nudo sulle labbra, pesco lui! Il mio nude ideale dovrebbe essere un rosa-malva e questo Intense Lipgloss aggiunge quel giusto tocco di colore e di lucido, senza strafare. Ovviamente va ritoccato dopo qualche tempo, motivo per cui non amo i gloss o i rossetti troppo cremosi, ma come colore, lui è il re del "non volevo esagerare!"
Recentemente l'ho abbinato ad una tinta KIKO, leggermente più calda e la combo è perfetta come MLBB!

> A lipstick, a lipstick, my kingdom for a Lipstick. (**)
E' il vostro rossetto. Quello che dice più cose di voi del diario che tenete sotto il letto...

IO A QUESTA DOMANDA NON RISPONDO! Non ci riesco, mi viene la tachicardia!



Salacious - Box -Gigolo- Mystic- Craving- Lady Danger- I Love You - Rougenoir Bold - Rouge Gouache - Move
 
Salacious - Box -Gigolo- Mystic- Craving

Craving - Lady Danger- I Love You - Rougenoir Bold - Rouge Gouache - Move


CE L'HO FATTA!
Sì, ho barato, ma non potevo fare altrimenti!

Vi dico solo che quando vivevo in Francia e la polizia mi ha fatto sgomberare l'appartamento per rischio esplosione (il mio placido vicino 82enne aveva un armamentario di fucili, granate e mine nel suo appartamento, sopra il mio!) io ho preparato una valigia con qualche cambio di abiti e i miei, allora 11, rossetti MAC.
Sì, esatto!
Capite i problemi che ho?

Bacetti di un colore tra il fucsia e il berry!






(*) per la nomenclatura si ringrazia dell'ispirazione S. di Drama&Makeup.
(**) per la nomenclatura si ringrazia dell'ispirazione Mr. Shakespeare e il suo Richard III

mercoledì 5 febbraio 2014

Wild About Beauty

Heeello!
Nonostante un piccolo sfogo sul viso, dato da uno dei prodotti che ho provato in questi giorni e dalla mia stupidissima allergia al Balsamo del Perù, oggi avevo proprio voglia di truccarmi e di testare un colore della palette BH Cosmetics, che ho provato l'altro giorno su una modella e di cui mi sono innamorata. E' un grigio shimmer con riflessi violacei, che ho pensato di abbinare ad una sfumatura opaca color caramello nella piega e sotto l'occhio.
I colori usati sono segnati con un prodigio dell'editing più estremo: la stellina!



Grandi capacità fotografiche, as usual!

Il tutto abbinato a guance e labbra delle stesse tonalità calde.
Ho provato infatti uno dei prodotti che Lisa Eldridge mi ha inviato come premio per aver vinto un suo contest: il Wild About Beauty Multi-purpose Tint n°01 Lynne.

Nel riflesso, io. -  Sullo sfondo, un pelo di Winky, la gatta guercia.

Questo prodottino multiuso è stato un MEH! appena l'ho aperto, tanto che ho pensato di regalarlo o usarlo solo per lavoro, considerandolo un colore un po' sciatto per i miei gusti. In realtà, spinta dalla curiosità, ieri l'ho pucciato con un pennello e l'ho applicato sulle guance.
Fulmini e saette! E' proprio carino!
Un bel color carne rosato e illuminante, un colore che non avevo nel mio arsenale e che penso di sfruttare un bel po', contro ogni aspettativa. Seguendo la forma del mio (misero) osso zigomatico, dà un bell'effetto contouring+highlighting, tutto da solo.
Per le mie labbra è un tantino troppo chiaro, ma con una matita leggermente più scura sfumata sul contorno, è portabile!
Ecco che cosa ho creato oggi.



Io che cerco di fare un sorriso spontaneo... NO!
Starring: le lenzuola di Ikea.
 
bocca asimmetrica? CELO!
Sì, mette in evidenza i pori essendo un prodotto cremoso e dewy, ma sticazzi, è bello!!!!


Per questo look, ho usato:


Face:
Vichy Idéalia Smoothing and Illuminating Cream
Fondotinta Bionike Color Cover Stick n°01 Opale
Correttore Flormar Perfect Coverage n°03
Contouring e blush con Wild About Beauty Multi-purpose Tint n°01 Lynne
P2 Perfect Face! Finish Powder
 
Eyes
NYX Jumbo pencil in Milk
BH Cosmetics 120 color palette
Eyeliner Kat von D Autograph in Puro Amor
Essence Long Lasting eye pencil n°05 C'est la vie! (rima inferiore)
Mascara Base Volume Kiko + Shiseido Perfect Mascara Defining Volume
 
Brows:
Illamasqua Eyebrow cake in Thunder + Illamasqua Brow and Lash gel

Lips:
Essence lip pencil in Honey bun
Wild About Beauty Multi-purpose Tint n°01 Lynne
Beh, che dire? Mi sono innamorata di questo prodotto, e non gli avrei dato 2 lire!
Adoro l'effetto glow, anche se è un po' scomodo andare in giro con le guance appiccicose. Me per una sera si può sopportare.
Sulle labbra è carino e abbastanza confortevole, ma secca un pochetto... 
Preferisco un rossetto, of course!
Avevate mai sentito parlare di questo brand?

Fatemi sapere cosa pensate del look.

Alla prossima,
baciotti
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